Nei giorni in cui i riti della democrazia appaiono fragili e gestiti da protagonisti forse inadeguati, è provvidenziale la notizia dei Savoia che agitano carte bollate per ottenere i gioielli della Corona conservati nei forzieri della Banca d’Italia. I monarchi mancati non ne fanno certo una questione affettiva, perché la roba sulla quale vogliono mettere le mani vale, secondo alcuni, fino a trecento milioni di euro. E quindi è anche comprensibile: chi non ci proverebbe?

Il destino dei discendenti della dinastia, tuttavia, è quello di rassegnarsi a ottenere lussi e agi lavorando. Le monarchie sono tutte condannate a quella stessa fine. Presto o tardi, tutte. Nei saloni di bellezza, mentre aspettiamo il turno per la parrucchiera, ci mancherà forse parlarne. Ma ce ne faremo una ragione noi, come se ne faranno una loro.

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